Play Store: 90 milioni per gli sviluppatori

Mountain View si sarebbe impegnata a versare 90 milioni di dollari per evitare una class action che l'avrebbe vista contrapporsi in tribunale contro ben 48 mila sviluppatori statunitensi. La somma messa a disposizione da Google non sarebbe stata ancora distribuita e per far ciò dovrebbe essere necessario un nullaosta da parte del giudice chiamato a gestire la vicenda.

L'accusa mossa all'azienda californiana sarebbe stata quella di violazione delle leggi antitrust in vigore negli USA, questo perché gli sviluppatori coinvolti nell'iniziativa legale sarebbero stati costretti ad utilizzare il sistema di pagamento del Play Store per poter supportare abbonamenti e acquisti in-App con cui remunerare le proprie applicazioni.

A motivare l'avvio della class action sarebbe stata in particolare la commissione pari al 30% trattenuta da Big G sulle transazioni economiche generate dai titoli presenti nel marketplace. A ricevere una quota dei 90 milioni citati in precedenza saranno gli sviluppatori che tra il 2016 e il 2021 hanno generato guadagni per meno di 2 milioni di dollari.

Non tutti gli sviluppatori riceveranno però la medesima somma, per alcuni dovrebbe essere staccato un assegno pari a ben 200 mila dollari, altri si vedranno accreditati non più di 250 dollari che sarebbero in sostanza la quota minima prevista dall'accordo. Definito inoltre un taglio delle commissioni al 15% che dovrebbe rimanere in vigore fino al maggio del 2025.

Google ha già intrapreso delle nuove iniziative a favore delle piccole software house indipendenti, come per esempio la creazione di una sezione del Play Store a loro appositamente dedicata (Indie Corner). La compagnia permette inoltre di pubblicare le indicazioni necessarie per gli acquisti al di fuori della piattaforma quando più convenienti.