RoboEarth, l'Internet delle macchine

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Anche i robot hanno il loro Web, esso prenderebbe il nome di RoboEarth e rappresenterebbe in pratica un'infrastruttura cloud attraverso la quale le macchine sarebbero in grado di acquisire informazioni e conoscere i compiti che sono stato loro assegnati.

Per la realizzazione di questa piattaforma sono stati necessari ben quattro anni di lavoro, le risorse sono state messe a disposizione da un finanziamento erogato dall'Unione Europea che ha sostenuto il lavoro di ricercatori di università tedesche, spagnole e olandesi.

Tecnicamente RoboEarth dovrebbe essere costituito da una rete di server in grado di fornire i database all'interno dei quali immagazzinare informazioni fruibili da tutti i robot; si tratta quindi in tutto e per tutto di un "cervello" in grado di guidare tutte le macchine collegate ad esso.

Grazie a RoboEarth non sarà necessario caricare più volte le stesse informazioni in ogni robot, questi ultimi potranno essere sincronizzati esattamente come già accade ai dispositivi mobili e fissi tramite servizi come Dropbox e SkyDrive, inoltre, anche la loro capacità di elaborazione potrà essere affidata al cloud.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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