Scambio di accuse tra Google e Microsoft sulle news

Secono Brad Smith, Presidente della Casa di Redmond, Google sfrutterebbe gli editori utilizzandone i contenuti per ricavarne un vantaggio economico, tali affermazioni sarebbero state formulate nel corso di un suo intervento tenutosi davanti ai rappresentanti della United States House Committee on the Judiciary della Camera dei Rappresentanti.

Con questa presa di posizione Microsoft si sarebbe dichiarata sostanzialmente a favore della legge australiana che impone al gigante statunitense, e a qualsiasi piattaforma proponga online contenuti altrui tutelati da diritto d'autore, di remunerare gli editori, anche se tale attività consente a questi ultimi di generare maggiori quantità di traffico.

Da parte sua Big G, tramite il vice presidente senior della divisione Global Affairs Kent Walker, avrebbe ribattuto sottolineando come Google News Showcase e l'Ad network di Mountain View abbiano permesso di condividere miliardi di dollari in revenue con le testate giornalistiche e quanto il gruppo di Satya Nadella non stia facendo altro che ripetere pratiche di vecchia data.

Nello specifico Google accuserebbe Microsoft di utilizzare una tecnica basata sul FUD (Fear, Uncertainty and Doubt) per instillare paura, incertezza e dubbio sulle condotte altrui con lo scopo di denigrare la concorrenza e incoraggiare iniziative istituzionali contro quest'ultima. Nel contempo Redmond starebbe cercando di distogliere l'attenzione di media e politici da alcune vulnerabilità dei suoi sistemi come quello recentemente rilevato in Exchange Server.

A ciò si aggiunga che, sempre secondo quanto sottolineato da Google nella sua risposta a Smith, anche Microsoft condurrebbe da tempo delle attività online in cui sarebbero coinvolti i produttori di contenuti, come per esempio su LinkedIn o MSN, questi ultimi però verrebbero remunerati in maniera nettamente inferiore rispetto a quanto riconosciuto fino ad oggi da Big G.