Il Senato approva il DLL "ammazza-blog"

Nell'indifferenza quasi totale da parte dell'opinione pubblica il Senato avrebbe approvato il DDL (soprannominato "Lochness", ex "ammazza-blog") che modifica la regolamentazione del reato di diffamazione a mezzo stampa; per la precisione il Decreto sarebbe passato grazie a 170 sì dei parlamentari, appena 10 contrari e 47 componenti astenutisi dal voto.

Secondo quanto spiegato dalla sennatrice del Partito Democratico Rosanna Filippin, relatrice della nuova normativa, il fine di talle disegno di legge sarebbe in pratica l'eliminazione della detenzione come pena per i giornalisti riconosciuti responsabili del reato di diffamazione; ciò in seguito alle richieste più volte pervenute ai nostri legislatori dall'Unione Europea.

Fin qui qui tutto bene, a meno che non si pensi che una persona debba andare in carcere soltanto per aver espresso una sua opnione per quanto controversa, peccato però che nello stesso Descreto siano state inserite anche tematiche non necessariamente attinenti, come il Diritto all'Oblio, e siano state inasprite le sanzioni riguardanti l'obbligo di rettifica anche per per chi pubblica contenuti in Rete.

Come fatto notare da alcuni dei parlamentari che hanno votato contro l'approvazione del Disegno di Legge, l'eventualità di dover pagare sanzioni particolarmente elevate potrebbe costituire un'intimidazione ancora più efficace della possibilità di una carcerazione; motivo per il quale non è detto che ora la libertà di espressione possa considerarsi maggiormente tutelata.

In attesa dell'esito di quello che sarà il passaggio del DLL alla Camera dei Deputati, andrebbe inoltre sottolieato che il già citato obbligo di rettifica non associato ad un diritto di controreplica per il presunto diffamatore apparirebbe, se non altro, almeno insensato. Sostanzialmente la possibilità di far valere le ragioni dell'accusato potrebbero essere limitate in modo rilevante.