SPID: 40 milioni per il rinnovo delle convenzioni
Il governo Meloni ha deciso di mettere a disposizione un contributo pari a 40 milioni di euro destinato al rinnovo biennale delle convenzioni con i gestori dello SPID (Sistema Pubblico di identità Digitale). Gli identity provider avevano richiesto una cifra superiore, 50 milioni, ma la controfferta è stata sufficiente per far sì che il sistema di autenticazione sulle piattaforme della PA rimanga in piedi.
La somma verrà stanziata grazie ad un emendamento al decreto sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), grazie ad essa i fornitori in convenzione potranno sostenere i costi e gli investimenti necessari per mantenere attivo il servizio. Almeno per ora quindi lo SPID continuerà ad essere utilizzabile insieme alla Carta d'Identità elettronica (CiE) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Attualmente gli identity provider a cui è stata affidata la gestione dello SPID sono Aruba, Etna Hitech, InfoCamere, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste Italiane, Register.it, TeamSystem e TIM. L'accreditamente più recente ha riguardato InfoCamere che è stata delegata nel mese di marzo mentre Intesa, con il servizio Intesa ID, non sarà più un gestore SPID dal 22 aprile.
Ad oggi i fornitori operano sulla base di una proroga che risale alla fine dello scorso anno. Con tutta probabilità le convenzioni sono state rinnovate per via del fatto che un passaggio improvviso alle alternative disponibili avrebbe rappresentato un disagio per i cittadini, ad oggi infatti gli Italiani che hanno attivato un account SPID sono circa 34.5 milioni.
Stando così le cose è comunque possibile che l'esecutivo abbia comunque intenzione di abbandonare lo SPID, anche se quasi certamente ciò non avverrà nel breve periodo. L'intenzione di introdurre un sistema unico sembrerebbe chiara ma per il momento non sono disponibili dettagli riguardo a come dovrebbe funzionare quest'ultimo.
