Telegram: è troppo presto per una cryptovaluta

Ad oggi non è dato sapere se Libra, la cryptovaluta basata sul wallet Calibra, verrà effettivamente lanciata da Facebook e dalla Libra Association nel corso del 2020. Le premesse non sembrerebbero essere le migliori e le tante difficoltà incontrate da questo progetto sarebbero in buona parte simili a quelle che deve affrontare Gram, l'alternativa proposta da Telegram.

Stando a quanto pianificato dal gruppo di Pavel Durov, Gram avrebbe dovuto essere lanciata già nell'autunno dello scorso anno, la SEC (Securities and Exchange Commission) espresse però diverse perplessità riguardo all'iniziativa costringendo i suoi promotori ad un rinvio. Ora, a distanza di pochi mesi, l'intenzione sembrerebbe essere quella di congelare il tutto in attesa di tempi migliori.

Gli sviluppatori di Telegram avevano implementato un'apposita Blockchain (TON) per questo progetto, ma anche il destino di quest'ultima dovrebbe essere in forse. La compagnia aveva provato più volte a chiarire che Gram non sarebbe diventato uno strumento di speculazione, cosa alquanto frequente nel caso delle cryptovalute, ma la SEC non avrebbe ritenuto sufficienti tali rassicurazioni.

Da questo punto di vista i rappresentanti di Telegram avevano cercato di sottolineare la distanza tra Bitcoin e Gram sottolineando che quest'ultima "non avrebbe mai reso ricco nessuno", l'eventuale acquisto del token non doveva essere considerato come una forma di investimento in vista di possibili fluttazioni del mercato dei cambi.

Per rendere Gram del tutto indipendente da Telegram si era inoltre deciso di permetterne la gestione tramite un'applicazione del tutto separata, una scelta applaudita dai finanziatori tanto che gli 1.7 miliardi di dollari raccolti sotto forma di fondi per l'iniziativa dovrebbero rimanere disponibili in attesa di una risposta efficace alle preoccupazioni dei regolatori.