Torna lo spettro della Google Tax

Per quanto possa sembrere quasi impossibile il recente ritiro del Decreto denominato "SalvaRoma", con il quale le casse della Capitale avrebbero ricevuto un'iniezione di oltre 400 milioni di euro, potrebbe riportare in vigore la famigerata WebTax (o "Google Tax").

Parliamo di quella norma che prevede l'obbligatorietà di una partita IVA italiana per le multinazionali straniere che operano nel settore dell'advertising anche all'interno del Web nostrano; tale provvedimento era stato "congelato" e rimandato ad ulteriore discussione per il primo di luglio.

Qui l'elemento paradossale: l'approvazione del SalvaRoma, infatti, era inserita nello stesso pacchetto nella quale era presente il rinvio della WebTax, per cui, una volta ritirato il primo, la seconda dovrebbe essere considerata a pieno titolo in vigore. "Magie" (nere) della burocrazia parlamentare.

Per evitare la sua riattivazione, la WebTax avrebbe dovuto trovarsi invece nel cosiddetto Decreto Milleproroghe, che non contiene alcun riferimento ad essa, le motivazioni del suo inserimento nella SalvaRoma potrebbe essere interpretato in vario modo, dall'errore formale al solito gioco politico basato sui ricatti incrociati.