Tutti pazzi per il bosone di Higgs

Nelle scorse ore gli scienziati del CERN (in inglese European Organization for Nuclear Research) di Ginevra avrebbero dimostrato l'esistenza del bosone di Higgs, detto anche "particella di Dio", che in linea teorica dovrebbe conferire massa a tutta la materia dell'Universo osservabile.

A poche ore dal comunicato dei fisici impiegati nel super laboratorio svizzero, gli utenti dei social network hanno contribuito alla diffusione della notizia diffondendo nel contempo, e sull'onda dell'entusiasmo, anche qualche informazione scientificamente poco attendibile.

Tra tutte le affermazioni diffuse in particolare su Facebook e Twitter, forse la più falsa è qualla che vuole la dimostrazione del bosone di Higgs come una prova dell'esistenza di Dio; in realtà essa consisterebbe nella fotografia della scia prodotta dalla particella con un'approssimazione del 99%.

Il nome "particella di Dio" deriva semplicemente da una censura editoriale, nel 1993 il divulgatore Leon Lederman aveva dedicato al bosone di Higgs un libro che avrebbe dovuto intitolarsi "The Goddamn particle" (la particella maledetta), al momento della pubblicazione il titolo definitivo divenne però "The God particle" che, tradotto correttamente, significa in realtà "la particella Dio".