Windows 10: proteste per l'upgrade forzato

Il sistema di update automatico della Casa di Redmond avrebbe aggiornato alcune installazioni di Windows 10 portandole all'ultima versione disponibile del sistema operativo, nonostante gli utilizzatori avessero espressamente deciso di evitare l'upgrade. Microsoft si sarebbe già scusata per l'errore che però avrebbe dato il via a non poche polemiche.

Nel caso specifico sarebbe stata efffettuata una migrazione dalla release Creators Update (build 1703) alla successiva Fall Creators Update (build 1709), questo passaggio avrebbe determinato il verificarsi di malfunzionamenti a carico di determinate configurazioni, soprattutto a causa di incompatibilità hardware e software.

Stando a quanto comunicato da Redmond, l'incidente si sarebbe verificato in seguito alla distribuzione di una patch (codice di rilascio KB4023814). Quest'ultima, destinata a delle versioni di Windows 10 rese disponibili nel corso del 2015, avrebbero autorizzato l'aggiornamento a Fall Creators Update senza richiedere alcuna autorizzazione agli utenti.

A tal proposito è bene ricordare che Windows 10 permette di ritardare gli aggiornamenti di sistema ma non di scongiurarli, questo significa che una modifica delle impostazioni o un qualsiasi altro evento imprevisto dall'utilizzatore (ad esempio la ricezione di un feature update) potrebbe interferire su quanto programmato.

Chiunque sia stato coinvolto involontariamente in quanto accaduto potrà comunque effettuare un downgrade e ritornare così alla release 1703, questo contro la volontà di Satya Nadella e soci che con tutta evidenza sembrerebbe essere quella di operare su un parco installazioni quanto più omogeneo e aggiornato possibile.