Zoom acquisisce Keybase

Il lockdown che negli ultimi mesi ha costretto milioni di lavoratori e studenti ad operare da casa ha determinato un notevole incremento del giro d'affari delle piattaforme dedicate allo smart working, al telelavoro, alle videoconferenze e alla formazione a distanza. Zoom è un esempio degli effetti di questo fenomeno, ma il successo ha fatto emergere alcune debolezze del servizio.

Il board della società che fa capo al progetto ha quindi deciso di investire maggiormente in sicurezza, ecco perché Zoom avrebbe affrontato la prima acquisizione della sua storia facendo propria una startup come Keybase, giovane azienda newyorkese che attualmente occupa 25 collaboratori. Ignota l'entità dell'offerta economica necessaria a creare la sussidiaria.

Keybase è una realtà specializzata in tecnologie per la crittografia end-to-end e la sua applicazione è disponibile per tutti i sistemi operativi Desktop e mobile più utilizzati (Windows, macOS, Android, iOS, Linux..), lo scopo dell'operazione dovrebbe essere quindi quello di integrare in Zoom i protocolli necessari a garantire la riservatezza delle comunicazioni.

Uno dei fenomeni che ha preoccupato di più i responsabili di Zoom in questi giorni è stato quello dello Zoombombing, esso consiste nel subissare (letteralmente "bombardare") le videochiamate pubbliche effettuate tramite Zoom attraverso contenuti di vario tipo. in genere materiale carattere pornografico, razzista, violento o disturbante.

Gli sviluppatori di Zoom hanno già distribuito un aggiornamento appositamente dedicato a contrastare lo Zoombombing, con l'obbligo di impostare una password anche per le comunicazioni già schedulate, ma grazie al contributo di Keybase la situazione dovrebbe migliorare ulteriormente. Sembrerebbe però già ufficiale la notizia secondo cui la crittografia end-to-end verrà offerta soltanto agli account premium.