AGCOM: più poteri per bloccare i contenuti?

Un recente emendamento potrebbe assicurare all'AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) maggiori poteri e prerogative per quanto riguarda il blocco dei contenuti online. L'idea sarebbe quella di consentire all'agenzia di decidere quali risorse rimuovere dalla Rete senza che prima vi sia stata una verifica giudiziaria.

Autore dell'emendamento sarebbe stato il parlamentare PD Davide Baruffi, già approvato esso sarebbe stato inserito in una proposta di legge finalizzata a regolare alcuni adempimenti richiesti dall'Unione Europea. A preoccupare è il fatto che nel testo si tenti di autorizzare una modalità cautelativa nel controllo delle pubblicazioni in Rete.

Per essere chiari a riguardo, se l'AGCOM potesse operare senza l'avvallo delle autorità giudiziarie verrebbe meno un principio di tutela fondamentale per la libertà di espressione, contenuti ritenuti "scomodi" potrebbero essere censurati nell'immediato per poi dover attendere l'esito di un ricorso, dai tempi anche lunghi, prima che venga accertata o meno la violazione contestata.

La norma non fa distinzione tra piattaforme di pubblicazione online, quindi ad essere colpiti potrebbero essere i semplici blog personali, le testate giornalistiche che operano in Rete, i forum di discussione così come coloro che utilizzano social network quali Facebook e Twitter o servizi per lo streaming online come YouTube.

L'impressione è che, come spesso accade, anche questo emendamento causerà più polemiche e perdite di tempo che effetti pratici; a questo proposito si ricordi la lunga diatriba sulla legge per il cyberbullismo che è stata al centro di lunghe discussioni nonché sottoposta ad innumerevoli correzioni prima di risolversi in un nulla di fatto.