Crack PSN: la Sony è incolpevole

Anthony Battaglia, giudice di una corte distrettuale della California chiamato a decidere sulle responsabilità della Sony riguardo al noto caso del crack subito oltre un anno fa dal PlayStation Network, avrebbe deciso di emettere un verdetto in favore del colosso giapponese.

Le motivazioni relative alla sentenza sarebbero chiare e sufficientemente ragionevoli: Sony non avrebbe assicurato in alcun modo un livello di sicurezza del 100% per la sua piattaforma videoludica on line, anzi, nel caso in cui avesse promesso una protezione totale avrebbe mentito.

Si potrebbe eccepire che, motivazioni del genere, potrebbero essere utilizzate per assolvere qualsisi azienda i cui sistemi informatici venissero attaccati; ma sarebbe anche da sottolineare il fatto che, ancora oggi, nulla di ciò che viene sviluppato potrebbe essere considerato a "prova di crack".

Insomma, non potendo provare una negligenza da parte della Sony, il giudice non avrebbe potuto optare che per un proscioglimento; a questo punto la controparte potrebbe abbandonare definitivamente la via della Class Action o proporla nuovamente riformulando le proprie accuse.