Datagate: interviene il papà della Rete

Mentre Edward Snowden, ex analista della CIA noto per essere la "talpa" che ha fatto scoppiare il caso Datagate, continua a vagare per il Mondo inseguito dai servizi segreti statunitensi che lo vorrebbero in patria per essere processato, il progetto PRISM continua a generare polemiche.

L'ultima autorità (in questo caso "di fatto") ad intervenire relativamente alla vicenda è stato Sir Tim Berners-Lee, l'informatico britannico noto per essere stato l'inventore del World Wide Web insieme al collega belga del CERN Robert Cailliau.

Secondo Berners-Lee, che avrebbe parlato prima di ritirare il Queen Elizabeth Price per l'ingegneria nel corso di una cerimonia tenutasi a Buckingham Palace, i governi mondiali si starebbero dimostrando ipocriti e che gli effetti del Datagate potrebbero dar vita a gravi conseguenze a livello internazionale.

Per il papà della Rete l'ipocrisia delle istituzione cosidette "democratiche" risiederebbe nel fatto che queste ultime criticano da una parte i regimi totalitari e la loro censura, ma dall'altra adotterebbero sistemi per il controllo delle comunicazioni totalmente non trasparenti.