Editoria: sempre meno carta (stampata) e sempre più digitale

In questi giorni la FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) ha presentato un rapporto dedicato allo stato del mercato editoriale italiano nel corso del biennio 2010/2012; dai dati raccolti emergerebbe un quadro in cui alla crisi della carta stampata si associa una crescita dei contenuti digitali.

Nel periodo considerato, l'advertising associato alla distribuzione dei contenuti in Rete avrebbe permesso di maturare ricavi per 664 milioni di euro con una crescita pari al 5,3%; per contro, il fatturato derivante dalla pubblicità nel suo complesso sarebbe sceso del 14,3%.

In pratica, la crescita del digitale non sarebbe al momento sufficiente per compensare le perdite dell'editoria tradizionale, un fenomeno dovuto forse all'incapacità del settore di maturare una visione prospettica su quello che potrebbe essere il futuro di questo comparto.

Ad oggi si venderebbero giornalmente in Italia 3,9 milioni di copie dei quotidiani cartacei (erano 4.2 nel 2011) contro 185 mila copie digitali, queste ultime rappresenterebbero al massimo il 5,5% dei ricavi per le case editrici più affermate; in mancanza di investimenti in innovazione i colossi dell'editoria potrebbero essere i primi esclusi da un mercato in piena rivoluzione.