Metodi di pagamento alternativi sul Play Store

Mountain View è stata recentemente protagonista di una concessione per ora dedicata agli sviluppatori coreani che potrebbe però anticipare un'iniziativa a più ampio raggio. Le applicazioni pubblicate nel catalogo del Google Play Store potranno integrare sistemi di pagamento alternativi e non saranno quindi vincolati a quello della piattaforma.

E' bene precisare che non siamo davanti ad una decisione simile a quella di Apple per l'App Store, ultimamente infatti quest'ultimo consente alle software house di inserire un link a piattaforme di pagamento esterne all'interno delle schede delle applicazioni, nel caso di Google invece parliamo della possibilità di implementare un metodo di pagamento differente da quello di Big G.

Commissioni più basse e livelli di sicurezza non garantiti per chi sceglie metodo di pagamento diversi da quello di Google

Si tratterà quindi di un intervento tecnico che coinvolgerà la schermata di checkout, una volta effettuato l'ordine desiderato un utente potrà selezionare l'opzione proposta fino ad ora di default, "Google Play", o quella proposta in alternativa dallo sviluppatore. La scelta effettuata avrà poi un effetto anche sull'entità della commissioni riconosciute da Google.

Nel caso in cui non dovesse essere scelto Google la commissione trattenuta dall'azienda californiana dovrebbe passare dal 15 all'11% per le applicazioni che non fanno parte del Play Media Experience Program, quelle che invece rientrano in esso (e quindi vantano almeno 100 mila installazioni mensili) dovrebbero prevedere commissioni del 6% e non del 10.

Sundar Pichai e soci avvertono comunque gli utenti del fatto che non è detto che i sistemi alternativi possano garantire il medesimo livello di sicurezza di quello tradizionale. Per essi non saranno inoltre disponibili alcuni sistemi di verifica come per esempio gli strumenti per la gestione delle sottoscrizioni, il parental control e l'opzione del gruppo Famglia.