Parigi dice no a Libra

Bruno Le Maire, ministro delle finanze francese, ha espresso quella che è la posizione dei nostri cugini transalpini nei confronti di Libra, la moneta virtuale basata sul wallet Calibra che Facebook lancerà entro il prossimo anno. A parere di Parigi l'Europa non dovrebbe autorizzare l'utilizzo di questa cryptovaluta all'interno dei propri stati membri.

Secondo Le Marie Libra potrebbe mettere seriamente a rischio la sovranità monetaria delle nazioni coinvolte. Il fatto che si tratti di una stable coin, cioè di una valuta digitale ancorata ad asset che ne dovrebbero garantire la stabilità in termini di valore, non rappresenterebbe una rassicurazione sufficiente per giustificare l'eventuale via libera.

Intanto Mark Zuckerberg e soci hanno un altro ostacolo da superare, la fondazione che gestisce Libra ha infatti sede in Svizzera e secondo quanto comunicato dalle istituzioni della Confederazione la cryptovaluta non potrà essere introdotta sul mercato fino a quando la locale autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari non concederà il suo nullaosta.

La Svizzera risponde così al timore diffuso (anche oltreoceano) che Libra possa rappresentare un elemento di destabilizzazione per gli equilibri monetari tradizionali. L'Authority del Pease ha poi voluto precisare che un progetto di portata mondiale come quello di Facebook dovrà essere monitorato per forza di cose da supervisori internazionali.

Tra le maggiori preoccupazioni dei regolatori vi è per esempio quella che Libra possa essere utilizzata per attività illegali come per esempio il riciclaggio del denaro sporco. Tale rischio potrà essere evitato soltanto garantendo una completa tracciabilità delle transazioni, aspetto in verità non sempre scontato quando si parla di cryptovalute.