Snapchat chiude Snapcash

Snapcash, la piattaforma di Snapchat per lo scambio di denaro tra utenti in modalità peer-to-peer, chiuderà definitivamente il 30 agosto 2018. Il servizio fece il suo debutto nel corso del 2014 in collaborazione con Square, ma con il passare del tempo non si sarebbe dimostrato in grado di contrastare una concorrenza estremamente agguerrita.

Da questo punto di vista infatti le alternative non mancano di certo, a cominciare dalla stessa Square con Square Cash, passando per Facebook che in alcuni Paesi (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna..) consente di utilizzare Messanger per gli scambi monetari, fino ad arrivare a Zelle, Venmo e l'universalmente conosciuta PayPal.

Al di là delle ben più dettagliate intepretazioni degli analisiti in merito all'accaduto, l'impressione è che servizi come Snapcash e simili non abbiano grandi margini di manovra quando si rivolgono nativamente al mercato consumer, difficilmente infatti il business delle transazioni in Rete può ignorare le esigenze del segmento professionale senza conseguenze per i ricavi.

Sul Web circola però un'ipotesi ben più inquietante riguardo alle ragioni della chiusura: essa farebbe riferimento ad un utilizzo più o meno diffuso di Snapcash per il pagamento di contenuti a sfondo sessuale. Se dovesse rispondere a verità, allora i responsabili del progetto potrebbero aver agito prima che la situazione degenerasse ulteriormente.

Quella ormai in fase di pensionamento è una piattaforma il cui bacino d'utenza non è mai andato oltre gli iscritti residenti nel territorio degli Stati Uniti, per poterla utilizzare (ancora per poco), sia da Android che da iOS, è necessario possedere una carta di credito nonché essere maggiorenni. Un grosso limite considerando l'età media dei fruitori di Snapchat.